pubblicato il
15 Ottobre 2013
PÀRË GJIRIU E PRÀNA GJITONI
di Atanasio Pizzi
Oltre
ai riferimenti della Bagliva, prima forma di governo
e alla Kagliva, prima forma elementare di
architettura minore, nella trattazione degli ambiti sociali
delle comunità arbëreshë ciò che non è portato in auge è il
legame del parentado, gjirith; il vero baluardo dell’eredità
consuetudinaria.
È noto a
tutti che le famiglie albanesi quando giunsero in Italia o
in quello che s’individua come il regno di Napoli, avesse
come unico riferimento il modello di famiglia allargata.
Nonostante
la storia ci fornisce questa certezza, per la quale gli
arbëreshe hanno potuto attecchire in tutti gli insediamenti
ancora oggi esistenti, essa non è ritenuta prioritaria
rispetto ad altri alloctoni aspetti, facendo emergere
l’etnia arbëreshë come una minoranza priva di riferimenti;
anche se in contrapposizione a ciò si annovera continuamente
la frase “il sangue sparso non è stato dimenticato”.
È dal XIX
secolo che la gjitonia è stata portata in auge,
assoggettandola agli albanesi come proprio, nonostante gli
arbëreshë s’identificassero molto di più nei canoni della
famiglia.
Ritengo
che prima di adoperarsi e dare un significato storiografico
all’aspetto sociale della
gjitonia,
sarebbe meglio soffermarsi sull’antico legame parentale
detto Gjirith, in quanto la gjitonia rappresenta proprio la
frammentazione del nucleo originario della famiglia
allargata.
Sorvolare
su questo aspetto si omette un intervallo storico di un
secolo e più, in quanto il parente, gjiriu,
rappresenta l'antico ceppo importato dai monti Balcani, di
contro il vicino, gjitoni è un'acquisizione
mediterranea già diffusa nelle colline meridionali.
Gjiriu è
prioritario su tutte le pieghe sociali degli arbëreshë,
rappresenta il singolo che
è
consapevole di essere l'anello insostituibile della catena
parentale, per la quale vive ed
opera,
fornendo la linfa vitale alla solidissima tradizione
oral-consuetudinaria, riconducibile al significato della “BESA”.
Quattro
lettere che avvolgono in realtà una moltitudine di
significati, riferimento e certezza del gruppo familiare
secondo antichi dettami del ceppo albanofono.
Ancora
oggi, all’interno di un gruppo, quando bisogna assumersi una
responsabilità, in mancanza di un rappresentante
carismatico, si chiama il parente più prossimo a fare la
vece.
Ritengo
che attribuire alla gjitonia il significato identificativo
dello spazio antropizzato delle
comunità
arbëreshë è errato, in quanto essa rappresenta proprio il
trapasso del modello di famiglia allargato, in
famiglia urbana, solo in questo momento viene accolta e
fatta propria negli ambiti minoritari, ma è storicamente
dimostrato che era già modello sub urbano mediterraneo.
La
gjitonia è un ripiego sociale cui gli albanofoni si
dovettero affidare per meno danneggiare l’antico legame
familiare; avendo amplificato lo spazio costruito attraverso
il concetto di città aperta o agglomerato diffuso
policentrico, esprimendo in questo modo anche loro il
modello sub urbano dell'impianto delle città greche.
È così che
gli agglomerati urbani diffusi realizzarono lo spazio
antropizzato arbëreshë e conservare gli antichi parametri in
maniera idonea senza contrapposizione all'economia
ritrovata.
Oggi,
mutato il sistema sociale, la famiglia ha assunto le vesti
metropolitane, imposizione
dell’economia globale, che ha delegato tutte le funzioni del
sociale in spazi diversamente fruibili, la cooperazione che
legava l’economia alla socializzazione, cancellando in
questo modo anche il surrogato dell’antico gruppo parentale:
la gjitonia.
Gjiriu, ha
rappresentato e rappresenta la forza degli albanofoni e ad
esso si sono sempre affidati per elevarsi, il Baffi, i
Bugliari, lo Scura, quando si recarono a Napoli, erano
legati tra di loro non da vincoli di gjitonia, ma erano
tutti parenti, i Giura quando approfondirono gli studi nella
capitale partenopea furono affidati a un loro zio materno e
cosi è stato per i nipoti di Giuseppe Bugliari che si
trasferì a Napoli con lo zio per essere seguiti nell'iter
universitario, questi e molti altri come loro erano legati
da vincoli di parentela e non di vicinato.
Atanasio arch. Pizzi - Napoli 15 – 10 - 2013
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