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Luoghi e sapori
ANTICHE RICETTE
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DOLCI TIPICI DI NATALE IN
CALABRIA
Ricette della tradizione
mediterranea
Modi di preparazione
Le
crespelle - Dette anche
vecchiarelle. Nella padella, 'a tiàna, colma
d'olio bollente, s’immergevano con cura piccoli
pezzi di pasta lievitata, arrotolati, crispèlle o
cuddurièlli, si rigiravano per farli dorare dalle
due parti e poi si riponevano nello scolapasta per
lasciar sgocciolare l’olio. Ancora caldi, venivano
riposti in un grande piatto fondo e consumati
semplicemente, oppure con zucchero o miele.
Vecchiarelle, crespelle a forma di pallina
ricoperte di mostocotto.
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I
cannarìculi - detti anche crùstuli (dal latino:
dolce) o turdìlli, avevano forma di grossi
gnocchi, preparati impastando la farina con un misto
di olio e vino bianco, fritti e passati nel mosto
cotto o nel miele di fichi.
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La
giurgiulèna o cumbìttu si preparava facendo
cuocere nel miele, a fuoco lento, i semi di sesamo
con mandorle tostate a pezzetti. Si versava il
composto bollente su un piano di marmo e si
schiacciava con la buccia di mezza arancia, per
stenderlo prima di tagliarlo a tocchetti romboidali.
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Le
scalìdde o scalìlle, in alcune zone erano dette
anche turdìddi. Dall’impasto, non troppo molle, di
farina con tuorli d’uovo, albumi montati a neve,
zucchero e liquore d’anice venivano ricavati dei
cilindri sottili di pasta, che mani esperte
avvolgevano a spirale, a forma di scala, intorno ad
un bastoncino di canna, e poi schiacciavano
leggermente su un cestino di giunco o sul “pettine”
del telaio per rigarli e decorarli, prima di
immergerli nell’olio bollente.
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Mustazzùli o susumèlle, nel castrovillarese
dette ciotarèdde, erano preparate impastando farina,
uova e mandorle spezzettate con mosto cotto o miele
di fichi; dall’impasto ottenuto veniva stesa una
sfoglia alta circa un centimetro, da cui venivano
tagliati pezzetti di forma romboidale, cotti al
forno e poi spennellati con glassa di zucchero e
albume d’uovo o di cioccolato.
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La
ciciràta o cicirchiàta richiedeva la
preparazione di un impasto alquanto morbido di
farina, zucchero, tuorli e albumi montati a neve,
lavorato a bastoncini da tagliare a pezzetti della
grandezza di un cece, che, fritti in abbondante
olio, venivano passati nel miele.
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Pitta 'mpigliata - Si prepara arrotolando
strisce larghe di pasta, preparata impastando la
farina con una parte di olio e una di moscato, su un
ripieno fatto di noci tritate, uvetta, fichi secchi
tagliuzzati, cannella in polvere amalgamati con
miele.
Le
spirali poi si sistemano a forma di torta e si cuoce
in forno. |
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Autore Foto: Maria Zanoni |
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