sei in
PERCORSI
MEDITERRANEI
I Parchi Nazionali di
Calabria
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IL PARCO NAZIONALE DEL
POLLINO
il più grande d'Italia, al
centro del Mediterraneo
Il
massiccio del Dolcedorme visto dalla piana di
Castrovillari (CS)
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Il Parco
Nazionale del Pollino è il più grande d'Italia
(1926 Km²), al centro del Mediterraneo.
Prende il suo
nome dal massiccio del Pollino e venne istituito nel
1993 per tutelare un ambiente di primaria importanza
naturalistica, soprattutto il Pino Loricato (Pinus
leucodermis), che ha tratto il nome dalla
corteccia
degli alberi più vecchi che è spessa, fessurata,
costituita da grandi placche argentee romboidali,
quadrangolari o pentagonali, che ricorda la
lorica, l'antica corazza a scaglie dei
legionari romani.
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La cima del
Monte Pollino (2248 m.)
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La folta vegetazione
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Il pino
"loricato" - Pinus Leucodermis dalla corteccia a
grandi placche squamate.
(PH.
Carmen Belmonte)
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Pini loricati.
(PH. Carmen Belmonte)
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Il territorio
del Parco comprende in tutto 56 comuni, 32 della
Calabria e 24 della Basilicata.
I Comuni del
territorio calabro
sono: Acquaformosa, Aieta, Alessandria del Carretto,
Belvedere Marittimo, Buonvicino, Castrovillari,
Cerchiara di Calabria, Civita, Francavilla
Marittima, Frascineto, Grisolia, Laino Borgo, Laino
Castello, Lungro, Maierà, Morano Calabro, Mormanno,
Mottafollone, Orsomarso, Papasidero, Plataci, Praia
a Mare, San Basile, San Donato di Ninea, Sangineto,
San Lorenzo Bellizzi, San Sosti, Sant’Agata d’Esaro,
Santa Domenica Talao, Saracena, Tortora, Verbicaro.
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Pino Loricato
(particolare della corteccia)
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Faggi dalla
strana forma, detti alberi "Serpente", su una
radura della zona orientale del Piano di Acquafredda
(1800 m.s.l.m.).
( PH.
Carmen Belmonte )
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Escursionisti
sul piano
di Novacco
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pianori del
Pollino
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La flora del
Parco, tra le molte specie arboree, annovera
l'Abete bianco, il Faggio, sette tipi di Acero, tra
cui l'Acero di Lobelius, il Pino nero, il Tasso,
diverse specie di Querce, e Castagni. Fioriscono,
inoltre, orchidee, viole, genziane e campanule. |
La Timpa di San
Lorenzo (1652) nel territorio
di S. Lorenzo Bellizzi (CS).
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Il monte Sellaro
(1439) nel territorio di
Cerchiara di Calabria (CS).
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L'Abisso del
Bifurto
(683
metri di profondità)
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Le rocce del
Monte Sellaro e il
Santuario di Santa Maria delle
Armi.
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La
fauna è varia, comprende, infatti, oltre a
specie ormai estinte in altre zone montuose,
l'Aquila reale, il Nibbio reale, il Gufo reale, il
Falco pellegrino, il Picchio nero, il Gracchio
corallino, il Lanario, il Capovaccaio, il Lupo
appenninico, il Capriolo autoctono di Orsomarso e la
Lontra. |
Escursione sul
Dolcedorme
( PH.
Carmen Belmonte )
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Le cime della
Serra del Dolcedorme, Serra delle Ciavole
(2127) e Serra Crispo
-2053 m. -
( PH.
Carmen Belmonte ) |
La Manfriana
in primo piano (1981m.), la
Serra del Prete (2181 m.),
il Pollino (2248 m.) e
il Dolcedorme (2267 m) -
( PH.
Carmen Belmonte )
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Il Monte
Manfriana innevato nel territorio di Castrovillari
(CS).
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Il Piano di
Campotenese nel territorio di Morano Calabro - (CS)
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La montagna del
Pettoruto nel territorio di San Sosti (CS)
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I Monti
dell'Orsomarso, nella parte sud occidentale del
Parco.
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La Montea
(1825 m) nel territorio di
Belvedere M.mo (CS)
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© Autore foto: Maria Zanoni
(ove non altrimenti specificato)
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