La visita di Papa Francesco in Calabria,
a Castrovillari, a Cassano ed a Sibari, nella Diocesi di Cassano, per la
quale il Santo Padre ha mostrato particolare attenzione, assume un
significato particolare per una terra in cui è difficile lottare contro
la 'ndrangheta.
«É stato il Papa stesso - ha detto mons. Galantino,
segretario della Cei - a dirmi quale motivo lo porta a farsi pellegrino
nel nostro territorio. Innanzitutto mantenere la parola e quindi dare
seguito a quanto egli stesso aveva scritto ai sacerdoti, consacrati e
fedeli della diocesi di Cassano allo Jonio. "Non ho ancora avuto il
piacere di conoscervi di persona - scriveva papa Francesco il 28
Dicembre 2013 - ma spero di poterlo fare presto"».
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Un evento storico: per un messaggio di speranza,
un messaggio di carità e di pace,
in un territorio martoriato da disattenzioni e
ritardi, che, pur tuttavia, "possiede ricchezze naturalistiche,
culturali, archeologiche di grande rilevanza come il Parco Archeologico
della Sibaritide o il Museo Nazionale. Cassano vanta la riserva del
Crati. Sette chilometri di costa bagnati dal Mar Jonio, un mare
stupendo, un'agricoltura altamente specializzata che si concretizza
nell'unico distretto agroalimentare della Calabria. E poi qui ancora si
ode l'epopea dell'antica Sibari, la vecchia polis magno-greca che in
parte è stata scoperta. Insomma, è un comune ricco di tantissime
risorse", afferma il Sindaco Gianni Papasso.
Papa Francesco
è
arrivato davanti al carcere di Castrovillari,
in provincia di Cosenza,
prima tappa
della sua visita in Calabria
sabato 21 Giugno alle nove in punto.
Ad accogliere Papa Bergoglio c'era monsignor Nunzio Galantino, già
Vescovo di Cassano allo Jonio, ora presidente CEI, un centinaio di
fedeli ed il direttore della Casa Circondariale, con un picchetto degli
agenti della polizia penitenziaria. Uno dei fedeli, cosa che ormai sta
diventando una simpatica tradizione, ha offerto al Papa il Mate, che ha
bevuto, per poi entrare nel penitenziario.
Nella sua visita al carcere di Castrovillari, il Papa
ha parlato della necessità di rispettare i diritti fondamentali
dell'uomo e l'esigenza di condizioni umane di espiazione della pena,
sottolineando l'importanza "del pieno reinserimento della persona".
Bergoglio ha anche incontrato i parenti di Cocò Campolongo, il bimbo di
3 anni bruciato e ucciso a Cassano allo Ionio: "Mai più succeda che un
bambino debba avere queste sofferenze".
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Seconda tappa del viaggio, Cassano allo Jonio, con la visita agli
ammalati dell’hospice “San Giuseppe Moscati”, il centro di cure
palliative ed a
Casa serena.
Anche davanti al seminario vescovile di Cassano allo Jonio c'è stato un
bagno di folla festante per Papa Bergoglio. Il pontefice dopo aver
lasciato la Cattedrale, dove ha incontrato il clero, è arrivato al
seminario diocesano, dove ha pranzando alla stessa tavola con i poveri
della Caritas e alcuni rappresentanti della comunità Saman Mauro
Rostagno di Cassano.
"Forte è colui che una volta caduto riesce a rialzarsi" ha detto il
Pontefice durante il pranzo.
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Papa Francesco è poi ripartito verso la piana di Sibari dove ha
celebrato la Santa Messa.
Ad accogliere il Santo Padre ci sono stati circa centomila fedeli che
hanno potuto osservare da vicino il pontefice durante il giro a bordo
della Papa Mobile, snodatosi tra i diversi settori in cui e’ suddivisa
la spianata.
Il giro in auto del Santo Padre è stato accompagnato dal coro che ha
intonato “Papa Francesco e qui
con noi”. Il Papa ha salutato e benedetto la folla, abbracciando e
baciando tanti bambini.
Conclusa la Messa nella spianata di
Sibari, Papa Francesco ha salutato ancora una volta i fedeli giunti in
provincia di Cosenza per incontrarlo ed ha raggiunto a piedi
l'elicottero che si è levato in volo alle 17,50 per far rientro a Roma.
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