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LIBRI
Azzurro
nell'anima
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AZZURRO
NELL'ANIMA
- POESIE
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Autore: |
Maria Zanoni |
Prefazione: |
Pierfranco Bruni
Rappresentante
Ministero Beni Culturali Commissione
Nazionale UNESCO |
Edito
da: |
Arte26 - Castrovillari (anno 2007) |
Caratteristiche: |
48
pagine formato 15\21 |
Prezzo: |
10,00 Euro ordina
libro |
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Prefazione di
Pierfranco Bruni
Una poesia
del sogno e nella recita dei ricordi
«Un afflato
lirico nelle maglie di una tensione tutta giocata sul filo
dell'onirico. Si intesse il gioco delle parole nella griglia
dei sentimenti che raccontano emozioni. Non storie. La
storia è altrove. Resta "bloccata" nel labirinto dell'anima.
Poesia lacerata nei giorni vissuti. Così questo percorso
poetico di Maria Zanoni. Poesia alta e scavata. Linguaggio
nel sublime. Sentieri incantati.»
«L'azzurro non è una
parola. È una dimensione dello spirito nella vita che
consuma le ore dell'amore. La poesia è un tratto
dell'esistenza nel cammino che accompagna Maria Zanoni. Un
tratto che racchiude il misterioso incanto-disincanto di una
armonia-disarmonia di passioni che sono una esplosione nel
tempo del perdere e del ritrovarsi.»
«Se c'è una storia
d'amore, poco importa, perchè il poeta sta sempre al di là
della storia stessa, la quale si racconta quando tutto è
trascorso, ma non finito. Perchè nulla finisce realmente.
Resta depositato nella "soffitta", come direbbe Tommaso
Landolfi, del nostro esistere. Ebbene, c'è nella "soffitta"
un angolo che custodisce ricordi. Sempre e indefinibili
ricordi in una magia che diventa indissolubile come versi
lunari che lasciano il segno: "Dopo l'amore / gocce di
rugiada / inghirlandano il tuo corpo / color di grano
maturo".»
«L'azzurro è, dunque,
una metafora, ma forse è anche qualcosa che va oltre e sa di
più di un cielo che si lascia dipingere da un vento
d'altura. D'altronde Maria Zanoni gioca con l'azzurro in un
apocalittico cantico che rimanda o richiama l'eros sottile e
sublime degli amanti perduti, ritrovati e che si riamano
costantemente come nel "Cantico dei Cantici". O ancora "La
canzone dei vecchi amanti" che ha assonanze franco-italiane.
Ma questi versi di Maria Zanoni sono un viatico nel quale si
va alla ricerca della luna che tramonta in un orizzonte di
rossi crepuscoli per recitare "corse senza tempo" restando
"tra la scogliera / e il mare".»
«E come tutte le belle
poesie (il termine belle sta a significare anche la giusta
misura dei versi e lo sviluppo estetico del "poemetto") lo
strazio e lo strappo dell'anima (o nell'anima) assume un
colore (che sa di luna, di chiarore, di intenso, di denso e
quindi di profondo) che va appunto oltre la favola della
metafora, come già si diceva. E perchè tutto questo? Non
dimentichiamo un fatto che risulta, in tale contesto,
significativo: la Zanoni dipinge i colori delle parole.
L'Artista dell'azzurro e delle forme rende vitale il senso
del misterioso che cela ora il volto dei personaggi nei suoi
lavori pittorici, ora il valore delle parole nella
autenticità di una espressione che resta costantemente
onirica. La bellezza e l'amore non sono le maschere
dell'azzurro.»
«L'amore e la bellezza
sono una sensualità mai definita del tutto, ma mai rivelata
completamente. È qui il punto che, comunque, non chiude il
mosaico, ma aggiunge tasselli nel silenzio degli incanti o
nel silenzio di un incontro che trova però nella poesia lo
sguardo dell'amplesso: "Abbracci di fuoco / si concedono /
senza ricatti". Oppure: "...ci respiriamo l'anima / a fior
di labbra". C'è, come si sottolineava, sensualità. Intenso
amore, ovvero eros che chiede al ricordo di farsi vita.»
«Una poesia nel tempo.
Il tempo non assoluto. Ma il tempo del poeta è nella misura
della propria testimonianza. Ma la paura della perdita è un
azzurro lacerato: "Se tu non ci fossi / io che sarei?". È
proprio in questa lacerazione che la poesia assume una
esistenzialità toccante. La parola-espressione si fa, così,
testimonianza-parola. Il poeta vive di quelle sensazioni che
trasmettono testimonianze. Qui la Zanoni tocca, appunto, le
corde del sublime che non tintinnano sulle dita del
rimpianto, ma su quelle della nostalgia. Lenta. Forse anche
questa azzurra. Come lo sguardo del viandante che vive
sempre dentro di noi, cercando di allungare la visuale oltre
il nostro stesso essere. Ma anche il senso e il tempo dell'amore-eros-ricordo-pazienza
vive nel distacco del viandante che non smette di recitare
il teatro della memoria.»
«In fondo nella
poesia di Maria Zanoni insiste il teatro della memoria
proprio "quando il destino / intesse occasioni" o quando si
assiste al naufragio di un desiderio o al "desiderio" che
diventa "naufrago". In questo teatro le immagini non hanno
luogo ma disegnano passioni. Il tempo che lascia rughe
incide ricordi di passione. E l'amore nell'indefinibile
paesaggio di quell'azzurro, che si fa certamente, questa
volta sì, metafora di una attesa nascosta nell'anima. È vera
poesia del sogno che fa sognare nella recita dei ricordi.»
Testimonianza -
di Adriana De Gaudio, poetessa e critico d'Arte
«[...] Non deve
stupire, se Maria Zanoni, studiosa di tradizioni popolari,
ricercatrice di antropologia culturale, riesce a guardare la
realtà, che la circonda, anche con il terzo occhio, quello
dell'anima, e a trovare nella poesia, nonostante le miserie
e le nefandezze umane che ci circondano, la bellezza
dell'amore.»
«Amore immenso, che
nell'azzurro, senza il limite dell'orizzonte, trova l'acme
per elevarsi ed esprimersi. L'azzurro, colore del cielo,
simboleggia l'anima che aspira al divino, e però, non si
disgiunge, ma s'armonizza con gli altri colori, che
esprimono la pienezza della vita: il rosso della fiamma
l'ardere della passione, il giallo rarefatto della luce "fa
strada" nel cammino, il giallo intenso del "grano maturo"
inquadra l'incontro con l'amato.»
«La diversa gamma
cromatica scandisce il bioritmo della poetessa, regola, a
seconda della variazione e intensità tonale, la voce del
cuore che, vibrando dal profondo, cattura l'ispirazione in
un verseggiare liricamente modulato. L'uso della metafora,
della similitudine, dell'iperbole, traduce in efficaci
immagini visive, il flusso del pensiero. [...]»
«Una
testimonianza veridica, un messaggio poetico da intendere
non semplicemente come un "pezzo di vita", ma un invito a
proseguire il viaggio terreno, conservando sempre la
curiosità, lo stupore, l'entusiasmo.[...]»
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