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PERCORSI MEDITERRANEI
castelli di Calabria
torri di Calabria
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TORRI E
CASTELLI DI CALABRIA
ruderi che raccontano
storia
Le opere di
fortificazione, torri e castelli, sul territorio
calabro sono sorte dopo il declino delle colonie greche,
intensificandosi nell’epoca bizantina, contro le incursioni
longobarde e arabe; e poi con i Normanni fu creata una rete
di castelli, in difesa del regno. Con la conseguente
dinastia degli Svevi e soprattutto con il re Federico II
l’edilizia militare ebbe un notevole impulso. Con la
dominazione angioina iniziavano anni tristi per la Calabria,
continuamente soggetta ad incursioni e devastazioni; cosicchè Carlo D’Angiò, per difendere i confini del regno
rafforzò i castelli e fece costruire altre torri di guardia
costiere.
Il mare azzurro e
misterioso di Calabria, in cui confluivano e si scontravano
in cicli secolari Oriente e Occidente, racconta storie e
ricorda le peregrinazioni dei monaci esuli da Bisanzio e
delle popolazioni albanesi; così come le tante torri
di avvistamento disseminate sulle coste sono testimonianza
delle terribili piraterie prima saracene e poi turchesche.
Queste antiche sentinelle costruite presso le foci dei fiumi
e sulle alture costiere, a pianta cilindrica nel periodo
angioino-aragonese e a pianta quadrata nel periodo del
Vicereame spagnolo, raccontano una triste pagina della
nostra storia passata.
Il litorale calabro si
arricchì ancora di fortificazioni con gli Aragonesi e con il
Vicereame spagnolo, aggravandosi le minacce dei corsari.
Così, torri di vedetta si alternavano a castelli da Praia a
Mare a Reggio e da qui a Rocca Imperiale, subendo modifiche
e adattamenti da parte dei vari dominatori. Nel ‘700, quando
si diradarono le incursioni piratesche, cessò l’intensa
opera di fortificazione di torri e castelli.
Nonostante, attraverso i
secoli, le manomissioni, le distruzioni conseguenti a
terremoti e guerre e l’incuria ne abbiano trasformato le
strutture o a volte cancellato interamente le tracce, queste
opere di difesa sono testimonianze storico-architettoniche
di una terra di confine tra Oriente ed Occidente, tra
dominatori in lotta. Dall’anno 812, data della prima
incursione saracena, in cui fu saccheggiata Reggio, gli
assalti e le razzie si susseguirono per più di mille anni
fino al 1793, anno dell’ultima incursione che toccò Pizzo e
Tropea. I Turchi Ottomani, dopo la distruzione dell’impero
bizantino nel 1453 e la conquista dell’Albania di Giorgio
Kastriota Skanderbeg, ricominciarono ad infestare con feroci
assalti e razzie le coste meridionali dell’Italia. A poco
valevano le torri di guardia, costruite a distanza
ravvicinata sulle coste del Tirreno e dello Ionio, per
avvistare in tempo l’arrivo dei pirati, dare l’allarme e
mettersi in salvo.
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