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Galleria Nazionale Cosenza

Mattia Preti


Mattia Preti

Luca Giordano

Collezione Carime

LE OPERE DI MATTIA PRETI

alla Galleria Nazionale di Cosenza


Mattia Preti, detto il Cavalier Calabrese, nacque a Taverna (Catanzaro) nel 1613 e morì nel 1699 a La Valletta.
Giunse a Roma agli inizi degli anni Trenta del Seicento, entrando in contatto con la pittura del Caravaggio e dei suoi seguaci. In seguito in giro per l’Italia, si accostò alla pittura emiliana dei Carracci, di Lanfranco, del Guercino e alla pittura veneta del Veronese.

Alla fase romana della sua attività appartengono gli affreschi in S. Giovanni Calibita e nell'abside di S. Andrea della Valle dove eseguì gli affreschi con Storie di S. Andrea; nel 1652 eseguì l'affresco in San Carlo ai Catinari a Roma rappresentante L'elemosina di San Carlo.
Nel 1653 era a Napoli dove eseguì una serie di affreschi e numerose pale d'altare, diventando personalità di spicco nella città.
Tra il 1657 e il 1659 dipinse Storie della vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d'Alessandria sul soffitto della chiesa di San Pietro a Maiella; poi le due redazioni del Figliuol prodigo che oggi si trovano al museo di Capodimonte e a Palazzo Reale a Napoli, il San Sebastiano per la chiesa di S.Maria dei Sette Dolori e la Madonna di Costantinopoli nella chiesa di San'Agostino agli Scalzi.
Nel 1661 l'artista di Taverna si stabilì a Malta dove, come pittore ufficiale dei Cavalieri dell'Ordine, fu impegnato nella decorazione della cattedrale di S. Giovanni a La Valletta e lì dipinse numerose tele per le chiese dell'isola.
Mattia Preti, il più grande pittore della regione, che si fregiava del titolo di Cavalier Calabrese per l'appartenenza al Sovrano Ordine di Malta, la galleria ospita un cospicuo nucleo di sette tele di soggetto mitologico o religioso, tra cui le due grandiose tele con le Fatiche di Ercole, e l'affascinante "Corredo", come è più conosciuto il dipinto raffigurante Rebecca che nasconde gli idoli. Inoltre, del medesimo artista sono state recentemente acquisite la Sofonisba, proveniente dalla Collezione Ruffo, la più spettacolare raccolta privata calabrese del Seicento, tra le principali in Italia e oggi purtroppo dispersa, e l'inedito Cristo risorto in veste di giardiniere appare alla Maddalena, dipinto probabilmente nella prima fase artistica maltese.

 

Mattia Preti - Sofonisba riceve la coppa di veleno
Olio su tela, cm 106 x 210

 

Mattia Preti
Giacobbe, Labano, Lia e Rachele
Olio su tela, 137 x 166 cm

 

Mattia Preti - Sant'Agostino

 

Mattia Preti - Trionfo d'Amore

 

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Trionfo d'Amore (Particolare 1)

 

Trionfo d'Amore (Particolare 2)

 

Trionfo d'Amore (Particolare 3)

 

Foto: Archivio Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria -  Soprintendente dott. Fabio De Chirico

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