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Arte Sacra - Morano


 

 

Museo di Arte Sacra

“LA VESTE DELLA SPOSA”

Morano Calabro - Chiesa del Carmine


Morano, uno dei centri storici più suggestivi e belli d’Italia, paese “Bandiera Arancione ", unico in Calabria, si arricchisce del Museo d’arte Sacra.

La struttura museale, ideata da tre giovani (Andrea Magnelli, Leonardo Di Luca e Roberto Coscia de Cardona, sostenuti da Don Gianni Di Luca, Parroco della Collegiata della Maddalena), va ad aggiungersi al Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia, a quello Naturalistico “Il Nibbio”, alle altre Chiese-museo, ricche di pregevoli opere d’Arte ed al Castello normanno che, nel contesto paesaggistico naturale del Parco del Pollino, fanno di Morano una “perla”.

 

La Mostra permanente allestita nella Chiesa del Carmine, da tempo in disuso per le normali funzioni, ha lo scopo di raccontare un brano di storia della Congregazione del Carmine e della Collegiata della Maddalena attraverso paramenti sacri, argenti ed incisioni, un patrimonio d’Arte del Barocco e del Settecento, miracolosamente scampato all'oblio del tempo ed all'incuria degli uomini.

 

La sezione riservata ai Paramenti sacri è riconducibile alla produzione manufatturiera ed artistica che va dal periodo Barocco alla fine del 1800, che utilizzava sete e damaschi provenienti dalle filande moranesi e napoletane. Particolare rilevanza rivestono le donazioni di Donna Maria Rosa Pignatelli, moglie del Principe Spinelli, riconoscibili dagli stemmi del nobile casato ivi apposti.

 

 

 

 

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La sezione di argenteria sacra, in gran parte inedita, è arricchita da suppellettili liturgiche provenienti la laboratori argentieri napoletani; tra cui la splendida Croce Reliquiaria in lamina d'argento del 1730.

 

 

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Nella sezione Arredi Sacri, si può ammirare una colonna di orologio a pendolo in stile Rococò, opera dei Maestri Fusco che operarono a Morano alla fine del Settecento.

 

Una sezione è riservata alle antiche Pergamene.

 

Nella Chiesa del Carmine, fondata nel 1568, ora sede del Museo d'Arte Sacara, si può ammirare anche un piccolo organo positivo del '700, di anonimo, dipinto da Gennaro Cociniello.

 

Questa encomiabile operazione culturale, nata dalla iniziativa privata di tre giovani volontari, prestati al servizio della conservazione dei Beni Culturali della loro cittadina, ha creato un prodotto culturale che deve essere fruito dalla collettività.

Questi beni sacri, ripuliti dalla polvere e raccolti nelle teche raccontano storia, se inseriti in un giusto circuito di “conoscenza – conservazione – valorizzazione e comunicazione”. Solo così il Museo assume un carattere “dinamico”.

 

Il Museo cessa, così, di essere un luogo dove conservare e custodire oggetti, in un’atmosfera spenta e morta di abbandono, e diventa uno strumento di recupero della propria storia ed anche di sviluppo economico.

Il museo, in quanto sistema di comunicazione, può diventare uno strumento di interazione con la società circostante capace di raggiungere tutto il tessuto sociale attraverso l’attivazione di un circuito di lettura del territorio, capace di rafforzare sempre più il senso d’identità dei luoghi, in grado di generare un positivo sentimento di appartenenza e di produrre un utile effetto di trascinamento, d’interesse e di studio, oltre che di richiamo turistico.

 

E’ necessario creare una dinamica di crescita culturale ed economica, stabile nel tempo, che si basi su programmi di comunicazione e di promozione svolti in sinergia tra Enti pubblici, Istituzioni culturali ed Associazioni di categoria. E per questo sono necessarie risorse, sinergie tra pubblico e privato, per una concreta azione di promozione dell’educazione alla tutela del patrimonio culturale, a cominciare dalla Scuola, agenzia della cultura in grado di formare la coscienza della partecipazione, preparare al futuro, aiutando la formazione di nuove coscienze, volte al miglioramento della qualità della vita in questa nostra complessa società postindustriale.

È necessario il coinvolgimento del mondo della scuola in un'attività conoscitiva e partecipativa di notevole importanza per le giovani generazioni, spinte da un'esigenza di identità dovuta all'alienante sradicamento dalle matrici culturali originarie.

La Scuola deve guidare all’uso didattico del territorio, creando visite guidate e percorsi culturali tra musei, biblioteche e parchi, luoghi depositari della memoria storica, della identità, che devono essere conosciuti, rispettati, visitati e capiti.

Sono necessarie azioni di creazione o di potenziamento di siti web; non si può pensare di realizzare un museo senza prestare attenzione a questo universo tecnologico che influenza la struttura sociale, culturale e ambientale.

Bisogna avviare un sistema coordinato di promozione tra musei, beni artistici paesaggistici ed enogastronomici; e attivare collegamenti con i sistemi di turismo ambientale a livello nazionale.

Questa realtà deve diventare dinamica e interattiva. Questo museo deve diventare punto di scambio comunicativo, un museo che parla alla gente, racconta storia, un museo diffuso, in stretto rapporto con il territorio, l’insieme di musei, chiese, tradizioni, per rileggere le vicende storiche della comunità moranese.

 

Deve essere organizzato; tale organizzazione può essere incardinata nella rete dei musei locali e quelli regionali. La programmazione delle attività e delle risorse deve essere operata congiuntamente fra tutte le istituzioni, con accordi di programma, protocolli d’intesa tra Comune, regione e Ministero dei Beni Culturali. La salvaguardia dei patrimoni e la produzione di servizi al pubblico sono possibili anche con i tetti di spesa attuali, esigui.

Bisogna creare una rete museale che coinvolge diversi aspetti della realtà socio-economica. E Morano ha tutte le qualità per farlo.

I beni culturali sono un misto di economia e cultura.

E la cultura è l’unica chiave che può aprire le porte di un nuovo rinascimento della Calabria.


© foto Autore: Maria Zanoni


 

Esposizione permanente di Arte Sacra “LA VESTE DELLA SPOSA”

Chiesa del Carmine  - piazza Giovanni XXIII  - Morano Calabro  -  CS

 

Per info, prenotazione visite, orari di apertura Museo:

 

Andrea Magnelli – 3460589400

Leonardo Di Luca – 3495774380

 Roberto Coscia de Cardona - 3407044684


 

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