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Maria Zanoni presenta il nuovo libro di
Enzo Cordasco
Trittico delle Supplici (Era Nuova edizioni Perugia)
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Sono particolarmente grata ad Enzo Cordasco per avermi dato l'onore di presentare questo suo nuovo lavoro; e proprio in questa Sala Cultura dell'Auser di Francavilla M.ma, che sarà a breve intitolata allo scrittore Mario De Gaudio, un nobile figlio di Francavilla, Redattore Capo del Messaggero di Roma, prematuramente scomparso 20 anni fa. Ho relazionato altre volte sui suoi libri...ma
questa volta ho fatto una riflessione importante: io sono un'amica
che gode di amicizia e di ottima stima (ed è reciproca), che
partecipa in prima persona ai suoi reading teatrali, che discute con
lui dei progetti culturali, dunque mi sento di essere una persona
privilegiata che impara giorno per giorno a conoscere sempre meglio
il suo animo. Perciò oggi sento il peso del taglio che darò alla mia
relazione. Non farò elogi che rischiano di sembrare esagerati, ma
spero di dare alla presentazione un
taglio umano. Uno dei punti di forza maggiori del
percorso letterario ed umano
di Enzo Cordasco è la parola, lo
scrittore è consapevole che proprio nella parola risiede un
potenziale evocativo e socialmente importante. Enzo esprime la sua
compartecipazione sentita alle condizioni di disagio della società,
toccando tematiche di scottante attualità che forniscono seri
spunti di riflessione. Non è uno
scrittore di quelli che sceglie di prendere determinate posizioni, a
seconda delle convenienze e delle situazioni che si prospettano. Nei
suoi scritti c'è profondità di vedute, empatia relazionale da parte
di una persona insofferente agli obblighi imposti dalla società,
ancora dominata da atteggiamenti pregiudiziali, forti tabù,
pettegolezzi, dicerie.
La sue opere sono una mirabile
rivisitazione, una
interpretazione di miti classici in chiave attuale, se parliamo di
scritture teatrali o di poesia dell'anima. E,
come disse Federico Garcia Lorca: il
teatro non è altro che poesia che
“si alza dal libro e si fa umana”...parla grida e si
dispera ...
Così il teatro-poesia di Enzo Cordasco è impegno civile, per
svegliare le coscienze dal torpore, dall'indifferenza che le
attanaglia.
Questo pregevole libro che porta in copertina
l'elaborazione-interpretazione di un'apprezzata Artista, Elda
Cauteruccio, nasce da
un progetto di
rivisitazione del mito classico delle Supplici, riportate
all'attualità sociale, politica, civile. E parliamo delle Supplici
d'Argentina, le Madres de Plaza de Mayo che chiedono i corpi dei
loro figli e delle loro figlie scomparse durante la feroce dittatura
militare... parliamo delle Supplici di Instanbul o Le Madri
del Sabato, le donne curde
che ogni sabato manifestano nella grande città turca per chiedere
notizie dei loro mariti o figli scomparsi... E ancora parliamo delle Supplici di Lampedusa,
ispirate liberamente al testo di Euripide, per raccontare
l'immaginario arrivo delle madri eritree nell'isola siciliana, per
chiedere i corpi dei loro parenti morti nel grande naufragio
avvenuto nell'ottobre del 2013.
Cordasco racconta storie di donne sole e tormentate dove la
solitudine e il tormento sono compagne ataviche della loro vita; ma
sono donne coraggiose, testarde, che chiedono giustizia, che sfidano
il dolore, la rabbia, la paura.
Le figure di donne dipinte da Cordasco con i colori dell'anima sono
donne che si ribellano che non abbassano lo sguardo, che non si
piegano al dolore, mentre vengo picchiate, offese, umiliate e
torturate.
Le Supplici rivisitate da Cordasco sono donne deboli, ma forti nello
stesso tempo...sono umiliate, ma non prostrate, in cui il diritto a
decidere vince sull’obbligo di sottostare ai potenti.
Un tema di grande attualità, in un mondo di continue violenze sulle
donne... non ancora aperto al nuovo, un mondo che lo scrittore
vorrebbe giusto ed equanime che garantisca diritti e una pari
considerazione per la donna. Infatti la
posizione della donna non è ottimale in tutte le parti del mondo,
perchè non riescono a combattere e a sconfiggere l’uomo in una
società ancora patriarcale e maschilista.
Invece i personaggi femminili dell'opera tutta di Enzo sono
ammirevoli, dalla forte integrità morale; figure di
donne molto profonde che non accettano di accondiscendere agli
interessi sessuali verso donne-oggetto, anche se non riescono ad
uscire da quel regno di tenebre.
Sono donne "vestite di spazio", intelligenti e sagaci, che hanno la
sola
colpa di avere un pensiero indipendente, di essere emancipate. Da una donna
come Medea... cui ho avuto il privilegio di dare la mia voce ed il
mio segno interpretativo, non ci aspetteremmo mai la figura di una
madre che non uccide i suoi figli.
Cordasco stravolge la figura arcaica di Medea che uccide per
vendetta e ci propone una Medea,
donna forte e indipendente,
non frutto di immaginazione e fantasia, ma di studio fine delle
fonti e di scavo psicologico profondo. Ebbene,
questa è una delle tante visioni geniali del Nostro Artista, che
dobbiamo ringraziare perchè dedica molto del suo tempo e del suo
cuore alla rinascita culturale ed umana, non solo del nostro
territorio, ma della Calabria tutta. AD MAIORA,
Enzo.
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