pubblicato il 10 Aprile 2014 - Editoriale Costume e società
Nella Calabria che
vogliamo candidiamo Sibari a vera capitale della Magna Grecia
come incontro dei
Mediterranei tra Occidente ed Oriente
di Pierfranco Bruni
È
giunto il tempo di dare consapevolezza ad una città che è stata il
centro del Mediterraneo nelle storie e nelle geografie della Magna
Grecia. La Calabria è storia di arabi e turchi, di saraceni e di popoli
in fuga e popoli migranti, di Orienti che incontrano gli Occidenti,
restando sempre un Mediterraneo diviso e inclusivo.
Sibari è stata capitale di una Magna Grecia attraversata da popoli e
civiltà. Città tra le altre città che hanno visto protagonisti
personaggi come Pitagora, Archita, Ibico...
Sibari è storia, è stata, è e sarà archeologia, è il
mito che si dichiara nel quotidiano dei linguaggi, è la Grecia che ha
navigato le coste dello Ionio mare, è la latinità di una Roma che ha
raccolto le sfide dei cavalli impazziti di Kroton e la pazienza di
Eraclea nello sguardo dei mari di Taras... Ma è soprattutto quella
Calabria che ha indossato l'eleganza delle danzatrice tra i veli e i
colori cangianti dei mari.
Sibari non è soltanto una città. È più città ed essendo più città
ha vissuto il viaggio di intrecci di civiltà.
Il suo Museo racconta. Il suo tessuto archeologico ha le stratigrafie
dell'anima dei popoli che hanno abitato civiltà e popoli. Ma il mito
resiste e le storie camminano lungo le epoche che diventano
geografia del futuro. Ma bisogna andare oltre. Sibari resta ancora
archeologicamente una capitale.
La Regione della Calabria, il Comune di Cassano Ionio la propongano come
Capitale della Magna Grecia. Perché è stata tale. Archeologicamente, per
le sue avventure e i suoi destini, è tale. Candidiamola, non solo nelle
griglie di una metafora culturale, come la Capitale della Magna Grecia.
Perché quella Magna Grecia nella civiltà delle identità trova in Sibari
il racconto non solo di un territorio vasto, ma di una geopolitica delle
inclusioni e il Mediterraneo, condiviso tra archeologa, storia e
linguaggi, è il Mediterraneo dei popoli che si incontrano.
Sibari, dunque,capitale della Magna Grecia. Quella Magna
Grecia esiste ancora tra rovine macerie e frammenti delle storie,
continua a parlarci di una Calabria che non è mai scomparsa e di un
Mediterraneo che è cerniera di una nuova Europa dei popoli.
Dunque. Impegniamo le istituzioni a candidare Sibari come capitale
identitaria di un Occidente dialogante costantemente con l'Oriente.
Sibari. Capitale dei Mediterranei degli incontri.
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