Enzo Oranges: versi e colori

 

pubblicato il 1° Dicembre 2014 -   Costume e società

Riflessioni sulla Poesia e la Pittura di Enzo Oranges

di Maria Zanoni

 

Conoscevo un pittore...oggi trovo un poeta.

Comunque, sempre un animo d'artista, forse con meno slanci e aspirazioni, caratteristici di un giovincello.

Un incontro fugace che forse non lascia soddisfatti nelle riflessioni e nei dettagli; ma basta poco, a volte, per cogliere l'essenza.

Perciò aggredisco la tastiera e butto giù le mie impressioni sull'opera di Enzo Oranges.

La penna mi pesa ormai...Forse non so più scrivere a mano...o forse mi è più facile staccare lo sguardo "dalle sudate carte" (sto correggendo bozze)... che noia!!!

E mi piace dire ad un "novello" poeta che quando l'anima chiama non può attendere.

Ho detto novello, perchè Enzo crede di esser tale. Ma non ha pensato che il confine tra la poesia di un pittore e la poesia di uno scrittore è indefinibile.

Se parliamo di un artista sincero e non costruito.

Nei versi di Enzo ho letto l'Artista che "cerca nuovi aneliti... non sofismi" mette a nudo il suo animo semplice, per sconfinare nell'immenso, con emozioni e sensazioni.

E nei colori dell'"Autunno" , che siano d'inchiostro su un foglio bianco o pennellate su una tela, ho sentito i palpiti di un cuore ansioso di comunicare a se stesso ed agli altri i suoi momenti esistenziali.

Enzo sa ascoltare bene la voce dell'anima. E quando stende veli di colore su una tela, "forgiando policrome linfe" ...E quando affida al foglio, con "frenetici istinti", le sue malinconie, le sue nostalgie, le sue passioni "che volteggiano nelle cavità di spazi sconosciuti".


ASCOLTANDO MUSICA

Melodie si inerpicano…
poi volteggiano nelle cavità
di spazi sconosciuti
penetrando anfratti assopiti…

           e in me
           ascosi palpiti
           percepisce lo spirito! 
                                

 Vincenzo Oranges




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