MOSTRA "IN PENOMBRA", ANDREA ALFANO

 

pubblicato 14 Maggio 2015 -   Arte

 Mostra di dipinti di Andrea Alfano a Rende (CS)

 di Adriana De Gaudio

 

Esposta a Roma al Museo Crucetti nel gennaio scorso, la mostra dei dipinti di Andrea Alfano (Collezione Di Vietri) è stata trasferita al MAON a Rende dove l’inaugurazione è avvenuta il 30 aprile scorso. La personale resterà aperta al pubblico fino a fine giugno.

Gli eredi della pregiata collezione hanno voluto ricordare il padre, dott. Di Vietri, dopo quaranta anni dalla sua scomparsa. Vincenzo Di Vietri, medico curante dell’Artista Castrovillarese, amico e grande estimatore della sua arte, ha scritto sull’opera del Maestro castrovillarese un significativo saggio nel 1967, anno della morte di Andrea Alfano,  inserito nel prezioso Catalogo edito da Gangemi.

Nell’album dei ritratti (olio su tela) di Andrea Alfano presenti nella mostra, degni di attenzione (Il guercio; Bevitore ridente con cannata; Alfano malato; L’ultima cena ed altri, in più due suggestivi paesaggi), la figura femminile merita un particolare riguardo: Ritratto di giovinetta, anni 20; Bambina con riccioli, anni 30; Fanciulla sorridente, anni 30; Ritratto di Ida Di Vietri, 1953; Ritratto di Ida Di Vietri, 1953; Ritratto di fanciulla, anni 50; Ritratto della signora Fernanda Santovetti Di Vietri, 1953; Ritratto di Anna Di Vietri, 1953; Ritratto di fanciulla bruna, anni 50; Ragazza dalla faccia spiritata, anni 50; Volto di ragazza, anni 50; Impressione di donna di capelli rossi, fine anni 50.

Non solo nella collezione di Vietri, ma in tutta la produzione pittorica alfaniana  la figura femminile, ripresa inizialmente nell’ambito strettamente familiare(Ritratto della Madre; Mia nipote Ada; Gli occhi di Virginia) e, successivamente nelle strade di Castrovillari, nelle case  di amici e parenti, che abitavano nelle Vigne, costituisce il fulcro del suo mondo affettivo, che si allarga a quello sociale ( La madre dei caduti; Ritratto di vecchia cartomante; Donne in gramaglie; Donna in costume di gala, opere che si trovano nella Pinacoteca Alfaniana di Castrovillari).

Rientra nella sfera dell’idealità pittorica la figura adolescente. Alfano, affascinato come allo sboccio di un fiore nel colore e nella luce primaverile,  ritrae le tante fanciulle nella loro naturalezza e ingenuità: qualità che fanno ricordare un po’ il pittore impressionista Renoir, con l’accezione che Alfano non si ferma alla impressione dal vero, ma mira all’analisi introspettiva del soggetto per esprimere quel quid di imponderabilità, di irrequietezza, di voluttà, proprio dell’ età giovanile, come si evince dai dipinti citati della collezione Di Vietri.

Dagli anni venti ai cinquanta, i ritratti femminili  in mostra   registrano l’evoluzione stilistica dell’Artista castrovillarese, il quale non è mai fotografico, anche quando si trova a ritrarre le componenti della famiglia Di Vietri, ma interpreta e coglie, con pennellate rapide ed incisive, e con colori essenziali,  la interiorità dei soggetti che traspare dai loro volti, emergenti dalla “penombra” del fondo buio per comunicare stati d’animo diversi.

Dalla fine  degli anni cinquanta in poi, sconfessando la forma, la pittura di Alfano si fa rarefatta: il segno è affidato a poche linee e colori. L’immagine, evocata da uno spazio impercettibile, è soffio dell’anima; gradualmente si visualizza  all’osservatore, attraverso aloni e dissolvenze di colori liquefatti, con occhi penetranti dallo sguardo celestiale, come incantato ( Impressione di donna dai capelli rossi).

                                                     

 

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