Il valore della memoria nel mondo di Internet | |||
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Il valore della memoria nel mondo di Internet
È questa una serata importante
e va vissuta con la giusta predisposizione, sapendo di celebrare una
Figura, il comandante Ettore Manes,
che ha dato la sua vita, a soli 24 anni, per quella libertà che
oggi noi assaporiamo come
fosse un valore ormai scontato! Ma tutti voi sapete che non è così!
Dietro al progresso civile dei popoli c’è sempre il sacrificio di chi
non si è mai fermato davanti
all’ingiustizia, per difendere, non certo il suo piccolo o grande
interesse personale, ma quello di una
intera nazione. Il capitano Manes, sapeva di dover combattere, per
ridare al nostro Paese la sua
identità violata e oltraggiata.
La giovane autrice, Claudia Rende,
sa benissimo che scrivere oggi un libro che parla di
Patria, pace, valori, prima guerra mondiale, tricolore, significa
rischiare di non essere guardati con
interesse e magari anche considerati fuori tempo. La sua è una sfida, ma
non di quelle che
devono portare ad un
risultato solo personale. Claudia va oltre, perché sa che la sua giovane
età non
può essere sinonimo di indifferenza, di chiusura verso la storia locale,
di oblio nei confronti di
pagine gloriose che hanno, invece, il compito di decifrare il presente
fin dalle sue radici
originarie, non certo di fermarlo o di farlo bivaccare nelle nostalgie
del passato.
È vero oggi si naviga su internet!
Ma ciò non significa sicuro che il mondo debba divenire solo una
questione virtuale! Che senso potrebbe avere la vita priva di
un’anima; della passione; della forza
intellettiva; del calore umano; della fraternità; di un’economia sociale
locale?
Internet, quando sottomette l’uomo, e questo succede
purtroppo spesse volte,
spegne la memoria
umana e aiuta il pensiero unico
ad essere, come denuncia in questi
giorni Papa Francesco, la guida
dell’umanità, in funzione dei soli mercati
e a discapito della
sapienza umana che viene da Dio.
Scrive a proposito il
teologo calabrese Mons. Costantino di
Bruno:
“Oggi si pensa alla
globalizzazione dei mercati, mentre si frantuma la globalizzazione della
solidarietà e della
fratellanza tra i popoli”.
Per invertire questa pericolosa rotta
bisogna non vergognarsi di mettere al
centro l’uomo nella sua autentica dimensione fisica e spirituale. Un
atto necessario anche per
rileggere, nella giusta direzione, la storia locale e con essa
l’economia, la produzione agricola e
artigianale dei singoli
territori. Una vera possibilità per le nostre comunità, come sostiene
da anni
Carlo Petrini, fondatore di slow food,
di arginare la loro decadenza attuale, rilanciando
l’autonomia
culturale, sociale ed economica di ogni singola realtà, in rete con i
contesti più rappresentativi.
Solo così possono affiorare, senza sterili nostalgie, le proprie radici
cristiane, le specifiche tradizioni
popolari, le storie di donne e uomini che hanno fatto della loro vita un
modello da imitare, in quanto
proteso al rafforzamento del bene comune.
Allora non è anacronistico parlare dell’ufficiale ed eroe Manes
in un tempo in cui l’uomo
pensa di aver risolto tutti i suoi problemi tramite un sito web. Questa
iniziativa diventa invece
centrale per una importante comunità, quale la città di Castrovillari e
non solo!
Non bisogna perciò confondere l’utilità con l’identità, il progresso con
la memoria, le amicizie
virtuali con la collettività reale, in cui si vive ogni giorno.
L’uomo potrà anche
conquistare
tutti i pianeti, è l’augurio di tutti, ma non potrà spegnere il
valore delle azioni umane che, giunte al
massimo del sacrificio, come per la morte del giovane capitano
castrovillarese,
hanno permesso ad
intere generazioni di vivere in un’epoca di pace e di progresso civile
ed economico.
Qui non si tratta di andare controcorrente,
ma di voler difendere ciò che è dell’uomo dalla notte
dei tempi e che deve sicuramente innovarsi in forme ancora più
straordinarie! Nessuno, però, avrà la
forza mai di spegnere l’alito celeste che vibra nel profondo delle
motivazioni umane libere e
rispettose del prossimo, volte al progresso generale degli uomini.
Da docente
dico che sono proprio i giovani coloro che devono ribellarsi al pensiero
unico che
internet favorisce, spegnendo il valore della memoria. Sono sempre loro
che devono riprendersi,
anche tramite il web, quella libertà del cuore e della mente che nessuna
scoperta al mondo potrà mai
sconfiggere o falsificare.
Da giornalista credente
rimando alle parole sapienziali e universali del sacro libro del
Siracide,
che nessuno mai potrà svendere al mercatino degli “effetti speciali”,
oggi tanto di moda. Voci calde
che ritrovo in pieno nel libro di Claudia Rende, pensato e scritto
per non attivare l’oblio su una
figura che rimane la fierezza di Castrovillari e che comunque appartiene
alla memoria storica della
Calabria e di tutta l’Italia.
Ettore Manes
non è morto per un suo capriccio o per una sua personale sventura; è
morto
per difendere il futuro del suo popolo, nella pace e nel benessere
migliore possibile.
Leggo per finire, a macchia di leopardo, qualche verso del capitolo 44
proprio del Siracide:
“Facciamo ora l’elogio di uomini illustri,
dei padri nostri nelle loro generazioni.
Il Signore li ha resi molto gloriosi:
la sua grandezza è da sempre.
……..Per sempre rimarrà la loro discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.
I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
I popoli parlano della loro sapienza,
l’assemblea ne proclama la lode.”
È quello che succede oggi a Castrovillari,
grazie a ciò che è stato scritto in questo libro:
Il ricordo delle gesta di Ettore Manes ci viene, infatti, restituito per
sempre da coloro che lo hanno
conosciuto e da ogni
elemento, piccolo o grande,
legato alla sua storia personale, riportato
fedelmente nelle pagine del volume qui presentato;
E stasera, questa qualificata assemblea, tutta assieme, fa da cornice,
grazie al libro di
Claudia Rende,
all’encomio più solenne e prestigioso che mai sia stato tributato
al valore militare e umano di questo valoroso figlio di Calabria!
Complimenti perciò all’autrice, Buona serata a tutti i presenti!
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