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pubblicato l'8 Gennaio 2014 - Costume e società Luigi Grisolia, giornalista e srittore a Roma con la Calabria nell’anima di Maria Zanoni
La scomparsa di Luigi Grisolia (Roma 4 Gennaio 2014) lascia un vuoto incolmabile nel mondo della cultura e della promozione culturale della Calabria tutta.
Luigi Grisolia era nato a Castrovillari nel 1933 dall’avv. Roberto e da Marietta Pace. Corrispondente di vari quotidiani negli anni Cinquanta, vantava varie esperienze professionali a Cosenza, a Roma ed a Torino; fu giornalista a Roma dal 1962, prima come redattore all’Agenzia Italia, poi come addetto stampa in vari ministeri. Iscritto all’Ordine del Lazio dal 22 maggio 1961, fu Collaboratore de Il Tempo. Nel 1972 fondò la rivista Calabria Illustrata che fu attiva fino al 1989. Legatissimo alla Calabria e alla sua città natia, per contribuire alla maggiore conoscenza di uomini e cose di Calabria, pubblica le monografie: Dizionario dei calabresi nel mondo, Edisud, Roma, 1965; Dizionario dei parlamentari calabresi, Edisud, Roma, 1969; Calabria da scoprire. Tesori naturali e culturali, Edisud, Roma, 1974; Andrea Alfano, il pittore dell'essenza – Gangemi Editore 1996. Fra gli scritti recenti su personalità della Calabria: “Aldo Borelli” (direttore del Corriere della sera); “Antonio Marasco” (sei presenze alla Biennale di Venezia); “Umberto Bosco” (direttore dell’Enciclopedia Treccani); Aldo Turchiaro (chiamato con una personale alla Biennale di Venezia). Ma l’opera che lo ha consegnato alla storia fu Calabria da scoprire. “Scopriamola anche per salvarla” affermava in premessa. E già la dice lunga sui propositi dello scrittore, tesi a “fare giustizia delle omissioni, delle dimenticanze, delle prevenzioni, delle falsità, delle incomprensioni, delle ostilità e delle denigrazioni che, ispirate da una sorta di razzismo sociale, antistorico, quanto immorale che contrassegnano ancora (siamo nel 1974) i discorsi sulla Calabria. E per concorrere, nel contempo, all’affermarsi di una coscienza locale che promuova e sorregga, ad ogni livello, dopo l’opportuna legge sulla tutela delle coste, nuovi divieti totali a salvaguardia della natura e della cultura (le più preziose ricchezze del nostro tempo) nell’interesse della comunità regionale e nazionale. Lungimirante Gino Grisolia, sin da allora sentiva l’urgenza di leggi e interventi di valorizzazione e tutela dei beni culturali della Calabria, che ancora oggi a distanza di tanti decenni sono in via di definizione. Gino Grisolia dedicava il volume “ai calabresi giovani, ai calabresi onesti,” (sic). E chiosava: “soprattutto a quegli onesti voglio rammentare l’urgenza di rispondere con fatti concreti e di reagire con azioni qualificanti allo squallido paternalismo accusatorio della grande stampa”. D’animo buono e sensibile, Gino Grisolia lascia un pregevole patrimonio d’idee e di contributi culturali. Il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito così ricorda Grisolia:...” è stato un uomo che ha profuso ogni energia, con i suoi scritti e libri, per sollecitare il riscatto della Calabria. Questo, secondo Gino Grisolia - spiega Lo Polito - non poteva che passare attraverso il riconoscimento delle vocazioni dei territori, la loro sinergia, la crescita culturale delle popolazioni, l’amore ed il rispetto della propria Terra, continuamente ricca di primati positivi tra risorse e capacità uniche che bisogna sempre rilanciare per ribadire la forza di questa parte del Mezzogiorno d’Italia.”
Nella foto: Luigi Grisolia negli anni '50 a Castrovillari - Foto tratta da "Castrovillari l'immagine e il tempo" di M. Zanoni - Ed. Arte26 - 1989 - pag. 75
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