Nella Calabria e nel Mediterraneo di Federico II°

 

pubblicato il 30 Giugno 2014 -   Costume e società

Una attualità nella modernità

 

di Micol Bruni

 

La prima università statale d'Europa venne fondata da Federico II a Napoli nel 1224. Federico II di Svevia (a tredici anni andò al potere con il nome di Federico II) campeggia in tutto il Sud con una presenza straordinaria. Federico II aveva un preciso progetto per i territori meridionali. E' stato il promulgatore delle prime leggi costituzionali (appunto "Costituzioni") e queste leggi videro la nascita a Melfi, (in Basilicata) in una storica riunione svoltasi nel 1231.

      Federico II in Calabria si fermò più volte. Il Duomo di Cosenza venne consacrato da Federico nel 1222. Proprio in questa occasione fece dono al vescovo Luca Campano della croce intarsiata d'oro e di smalti chiamata "stauroteca". Oggi è custodita dalla Soprintendenza di Cosenza.

      Gli Angioini, finito il dominio svevo, cominciano a dettare il loro potere dal 1266 in poi, sino all'avvento degli Aragonesi di Spagna sul Regno di Napoli avvenuto nel 1435 in seguito proprio alla vittoria riportata sugli Angioini. Poi Francesi e Spagnoli dominano il Sud.

      La presenza degli Spagnoli è massiccia e si fa sentire con durezza.   Federico II diede impulso a quella sprovincializzazione della cultura che diede risultati notevoli anche sul piano economico e politico. Siamo, all'incirca, intorno alla metà del secolo XIII. Si pensi alla scuola di poesia in volgare italiano: la scuola siciliana.

A questa scuola aderirono anche dei calabresi. Si pensi alle arti. Si pensi, in modo particolare, a quella rinascenza architettonica ben visibile nei castelli federiciani.

      Scuole, manifestazioni, progetti urbanistici, regole legislative, luoghi del pensare  fecero dell'epoca federiciana un fiore all'occhiello dell'intero bacino meridionale. Capacità e disponibilità degli Svevi e dello stesso Federico II.

      A Federico si deve l'istituzione di alcune "fiere" della Calabria. Infatti le "fiere" di Cosenza e di Reggio Calabria, istituite nel 1234, sono sue invenzioni. Resta famosa la leggenda della costruzione di una torre nel silano che doveva permettere la caccia al falcone. Al falcone Federico dedicò addirittura un trattato.

      A Melfi venne promulgato il famoso "Liber Augustalis", il quale è meglio conosciuto come "Constitutiones Melphitanaei". Si tratta di un "corpo giuridico" formato di ben oltre ducento leggi. Una struttura legislativa che poneva all'attenzione la realtà amministrativa, quella economica e quella sociale. Federico II aveva posto le basi legislative di tutto il Regno.

      Ad essere al centro di questa manifestazione fu, appunto, il castello di Melfi. Imponente era il trono sul quale sedeva l'Imperatore in occasione della promulgazione delle Leggi.

      A compilare questo "Statuto", che era basato su alcuni riferimenti e valori ben sottolineati dallo stesso Imperatore, furono chiamati personalità come Andrea Bonello, l'arcivescovo Giacomo di Capua, Pier delle Vigne, il quale venne denominato come "Il Triboniano del Giustiniano di Sicilia". La struttura di queste Leggi venne presa come esempio dai Regnanti successivi ma venne addirittura definita come l'ossatura che ha dato vita alla burocrazia moderna.

      Come era organizzato lo Stato secondo "Le Constitutiones Melphitanae"? Lo Stato doveva essere retto dal Consiglio della Corona, il quale era formato da sette ministri: dal Gran Cancelliere, dal Protonotaio, dal Gran Giustiziere, dal Gran Connestabile, dal Grande Ammiraglio, dal Gran Ciambellano, dal Gran Siniscalco. Le due Regioni che comprendevano il Regno erano la Sicilia e l'Apulia. Le province, invece, erano undici. Una divisione sostanzialmente abbastanza avanzata che sapeva guardare con attenzione a tutto il contesto del Mezzogiorno e sapeva leggere, in termini amministrativi, il futuro.

      Importanti furono le testimonianze strutturali derivanti dall'età federiciana anche in Calabria: dal castello di Cosenza a quello di Nicastro, da quello di Roseto a quello di Saracena. Presenze originarie e rifacimenti ma l'epoca federiciana resta un punto nodale nella storia delle Regioni meridionali. Federico II, figlio di Enrico VI di Svevia e di Costanza d'Altavilla, era nato a Iesi, Ancona, nel 1194 e morto a Castello di Fiorentino di Puglia nel 1250.

 

 Nella foto: Federico II attorniato dai sudditi, "Exultet" - Salerno Biblioteca Capitolare

 


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