Nella Calabria e nel Mediterraneo di Federico II° | |||
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Una
attualità nella modernità
di Micol
Bruni
La
prima università statale d'Europa venne fondata da Federico II a Napoli
nel 1224. Federico II di Svevia (a tredici anni andò al potere con il
nome di Federico II) campeggia in tutto il Sud con una presenza
straordinaria. Federico II aveva un preciso progetto per i territori
meridionali. E' stato il promulgatore delle prime leggi costituzionali
(appunto "Costituzioni") e queste leggi videro la nascita a Melfi, (in
Basilicata) in una storica riunione svoltasi nel 1231.
Federico II in Calabria si fermò più volte. Il Duomo di Cosenza venne
consacrato da Federico nel 1222. Proprio in questa occasione fece dono
al vescovo Luca Campano della croce intarsiata d'oro e di smalti
chiamata "stauroteca". Oggi è custodita dalla Soprintendenza di Cosenza.
Gli Angioini, finito il dominio svevo, cominciano a dettare il loro
potere dal La presenza degli Spagnoli è massiccia e si fa sentire con durezza. Federico II diede impulso a quella sprovincializzazione della cultura che diede risultati notevoli anche sul piano economico e politico. Siamo, all'incirca, intorno alla metà del secolo XIII. Si pensi alla scuola di poesia in volgare italiano: la scuola siciliana.
A
questa scuola aderirono anche dei calabresi. Si pensi alle arti. Si
pensi, in modo particolare, a quella rinascenza architettonica ben
visibile nei castelli federiciani.
Scuole, manifestazioni, progetti urbanistici, regole legislative, luoghi
del pensare fecero
dell'epoca federiciana un fiore all'occhiello dell'intero bacino
meridionale. Capacità e disponibilità degli Svevi e dello stesso
Federico II.
A
Federico si deve l'istituzione di alcune "fiere" della Calabria. Infatti
le "fiere" di Cosenza e di Reggio Calabria, istituite nel 1234, sono sue
invenzioni. Resta famosa la leggenda della costruzione di una torre nel
silano che doveva permettere la caccia al falcone. Al falcone Federico
dedicò addirittura un trattato.
A
Melfi venne promulgato il famoso "Liber Augustalis", il quale è meglio
conosciuto come "Constitutiones Melphitanaei". Si tratta di un "corpo
giuridico" formato di ben oltre ducento leggi. Una struttura legislativa
che poneva all'attenzione la realtà amministrativa, quella economica e
quella sociale. Federico II aveva posto le basi legislative di tutto il
Regno.
Ad
essere al centro di questa manifestazione fu, appunto, il castello di
Melfi. Imponente era il trono sul quale sedeva l'Imperatore in occasione
della promulgazione delle Leggi.
A
compilare questo "Statuto", che era basato su alcuni riferimenti e
valori ben sottolineati dallo stesso Imperatore, furono chiamati
personalità come Andrea Bonello, l'arcivescovo Giacomo di Capua, Pier
delle Vigne, il quale venne denominato come "Il Triboniano del
Giustiniano di Sicilia". La struttura di queste Leggi venne presa come
esempio dai Regnanti successivi ma venne addirittura definita come
l'ossatura che ha dato vita alla burocrazia moderna.
Come era organizzato lo Stato secondo "Le Constitutiones Melphitanae"?
Lo Stato doveva essere retto dal Consiglio della Corona, il quale era
formato da sette ministri: dal Gran Cancelliere, dal Protonotaio, dal
Gran Giustiziere, dal Gran Connestabile, dal Grande Ammiraglio, dal Gran
Ciambellano, dal Gran Siniscalco. Le due Regioni che comprendevano il
Regno erano
Importanti furono le testimonianze strutturali derivanti dall'età
federiciana anche in Calabria: dal castello di Cosenza a quello di
Nicastro, da quello di Roseto a quello di Saracena. Presenze originarie
e rifacimenti ma l'epoca federiciana resta un punto nodale nella storia
delle Regioni meridionali. Federico II, figlio di Enrico VI di Svevia e
di Costanza d'Altavilla, era nato a Iesi, Ancona, nel 1194 e morto a
Castello di Fiorentino di Puglia nel 1250.
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