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LA CULTURA ARBERESHE DEI DEFUNTI |
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UNA FIAMMELLA PER I DEFUNTI
Erano gli anni sessanta del secolo scorso, quando
giunto a casa dopo la scuola, notai sulla mensola che sovrastava il
camino, un lume artigianale fatta interamente di cose di casa, del
quale mia madre andava molto fiera. Immaginando che fosse servito per illuminare
momentaneamente quella stanza, chiesi se fosse mancata la corrente
elettrica; lei mi fece sedere vicino al camino e seduta accanto a
me, mentre avvolgeva con sapiente manualità i nuovi stoppini, (Fitilrat)
roteandoli con la mano sulla gamba sinistra, m’illuminò su quale
valore avesse, quella luce e per chi sarebbe stata di riferimento. Una ciotola di terracotta, riempita per metà di
acqua e poi colmata di olio, innalzava la posizione della fiammella
in conformità dell’antica economia consuetudinaria; immerso
nell’olio, lo stoppino (Fitili) che galleggiava grazie ad una
rondella di sughero a cui era affidata, il tutto era realizzato per
guidare dei cari estinti a ritrovare i luoghi di vita terrena. Da quell’anno, che notai il piccolo manufatto,
anno dopo anno la vidi ripetere quei gesti identici, alcune volte
gli chiedevo se non sarebbe stato meglio comprarlo già fatto e lei
mi ripeteva che la tradizione era quella e lei non aveva alcuna intenzione di cambiarla. La fioca luce svettava giorno e notte senza
soluzione di continuità e lei con pazienza traboccava l’olio quando
il livello era prossimo alla linea d’acqua, calibrando con sapiente
manualità lo stoppino. La luce è la guida dei defunti che in attendono
la ricorrenza e recarsi nei luoghi a loro più cari, al fine di
condividere una notte e sentirsi più vicini ai congiunti, un rito
che per gli arbëreshe serve a tenere vivo il legame con le persone
care che non avremmo mai voluto che ci lasciassero. Un modo di avvertire la presenza di che non
appartiene più al mondo dei vivi con i quali condividere la tavola
che si lascia imbandita durante tutta la settimana e poi chiudere
questo ideale rapporto di cose terrene con
mursjelin sulle tombe dei defunti. La manualità di realizzare un manufatto com’era
tradizione di mia madre, io non sono in grado di farlo, ma la
tradizione la tengo viva realizzando la fiammella con la metà di una
buccia di arancia riempita d’olio, questo modo di mantenere la
tradizione forse non è proprio in linea con quello più antico di mia
madre, rimane il fatto che, la consuetudine e i suoi principi
rimangono gli stessi.
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